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Le scarpe per bambini, specialmente nella importantissima fase iniziale dei primi passi, vanno scelte con la massima cura. Sia per sostenere il piedino, sia soprattutto per favorire il corretto sviluppo dell’arco plantare del bambino. Per questo abbiamo dato una risposta alle vostre domande  più frequenti  ed una spiegazione a tutti i vostri dubbi.

nei primi mesi la scarpa non serve

Nei primi mesi di vita le ossa del piede sono parzialmente calcificate ed è bene quindi lasciare il piede più libero possibile, riducendo al minimo l’uso di calze e di scarpe. Vanno quindi usate solo scarpette cosiddette “culla”, senza suola, perchè peserebbero troppo sulle ginocchia del piccolo. Devono essere morbidissime sulla tomaia e sul fondo e il loro unico scopo sarà quello di riparare il piccolo dal freddo o completarlo per un outfit perfetto!

quando il bambino inizia a muovere i primi passi

Imparare a camminare è una conquista che ogni bimbo raggiunge in modo graduale con tempi e modalità del tutto personali. Lasciamolo libero di sperimentare il più possibile in autonomia, prima nel box o sul girello, e non forziamolo. I bambini non vanno mai spronati eccessivamente a camminare, perché è una cosa che faranno in modo naturale quando si sentiranno pronti a farlo. Solo così acquisteranno pian piano sicurezza e saranno pronti per il grande passo!

come scegliere la scarpa primi passi

Quando il bambino sta in piedi da solo sul suo peso è ora della prima scarpa. In questo momento è molto importante limitare l’uso di calzini antiscivolo e pantofoline, perché le calzature molto flessibili in punta ma non rigide sul tallone non favoriscono la giusta stabilizzazione del calcagno, e il bambino non è aiutato a prendere sicurezza. Non avendo ancora il tallone ben formato faticherà a prendere coraggio, imparando a camminare in tempi più lunghi.
Le scarpine per i primi passi devono essere morbide, realizzate con materiali traspiranti come la pelle e con suole flessibili. Non devono “ingessare” il piede ma sostenerlo nel retro piede, in modo da stabilizzare il calcagno e prevenire il rischio di torsioni laterali, proteggendolo dagli elementi esterni senza privarlo della possibilità di movimento e di sollecitazione. La scarpa deve essere lunga 6-8 mm in più davanti all’alluce e la sua forma deve adattarsi bene al piede del bambino.

non esiste una regola su quanto cresce il piede

Partiamo dal concetto principale, e cioè che in realtà non esiste una regola uguale per tutti: ogni bambino ha tempi e modalità di crescita del tutto personali. Di solito, nei primi anni di vita il piede cresce più velocemente, quindi la calzatura va sostituita all’incirca ogni quattro cinque mesi e con la scarpa giusta ci si fa una stagione. Durante i mesi estivi il piede può crescere più velocemente rispetto ai mesi invernali. A volte, dopo una febbre alta o una malattia infettiva, il piede può aver preso uno o più numeri nel giro di pochi giorni. Ma c’è da ribadire ancora una volta che non esiste una regola che vale per tutti.

mai acquistare scarpe di un numero più grande

Non c’è cosa più sbagliata. Calzature troppo larghe o troppo lunghe rischiano di impacciare i movimenti del bambino, ma soprattutto lo spingono ad appoggiare il piede in modo non naturale, provocando una postura sbagliata che potrebbe portarsi dietro per sempre. La scarpa, al momento dell’acquisto, deve aderire bene sul collo del piede e intorno alla caviglia, e deve essere lunga circa 6-8 mm in più davanti all’alluce. Quanto tempo poi impiegherà il bambino a riempire quello spazio nessuno può saperlo.

le scarpe troppo piccole vanno cambiate

Al pari dell’acquisto di una scarpa troppo grande, non va posticipato neanche l’acquisto di una scarpa nuova se ci si accorge che quella che viene indossata è ormai troppo stretta. Indossare scarpe troppo strette infatti non solo è doloroso e fastidioso, ma come nel caso di una scarpa troppo grande costringe il piede in una posizione sbagliata e innaturale dannosa per la salute, provocando una postura sbagliata che spesso non si può più correggere. E’ bene dunque controllare di frequente che le scarpe non siano diventate troppo piccole.

i bambini camminano a papera

Occorre sapere che il passo del bambino avviene in modo diverso da quello dell’adulto all’inizio della deambulazione: il bebè infatti appoggia contemporaneamente tutta la pianta del piede, strisciandola al suolo tra un passo e l’altro, a differenza dell’adulto che tocca il suolo prima con il tallone e poi con il resto del piede, piegando il ginocchio in modo da sollevare il piede ad ogni passo. Oltretutto, il bambino deve abituarsi alla scarpa e a camminare con lei. Diamogli tempo senza preoccuparci, è del tutto normale.

i bambini camminano sulle punte

Secondo gli esperti quando il piccolo muove i primi passi mamma e papà, oltre ad accompagnarlo tenendolo per tutte e due le braccia, non devono preoccuparsi troppo se a volte cammina sulle punte: è infatti un’attitudine normale che con il tempo passerà. Per questo motivo le prime scarpette devono essere fornite di una suola flessibile, indispensabile per consentire la marcia sulle punte e la corsa.

i bambini nascono coi piedi piatti

Quando il bambino inizia a camminare il piede non è ancora ben sviluppato. I piedini sono completamente piatti e tendono a cedere verso l’interno perché al posto dell’arco plantare, ancora non sviluppato, c’è un cuscinetto adiposo. La marcia a piedi nudi su terreni morbidi (erba, terra, sabbia) può rappresentare il metodo più efficace per ottenere un corretto sviluppo del piede, mentre nelle scarpe è consigliabile un plantare che sostenga la volta plantare. Solo camminando in posizione corretta si formerà con il tempo l’arco plantare, intorno ai quattro anni.

camminare a piedi nudi su superfici morbide

Camminare a piedi nudi fa bene perché permette alla muscolatura di rinforzarsi consentendo la corretta formazione dell’arco plantare, caratteristicamente assente nei primi anni di vita. Il bambino nasce infatti con i piedi fisiologicamente piatti, e solo dopo i quattro anni si realizza la curvatura dell’arco plantare. E’ consigliabile però camminare a piedi nudi solamente su terreni morbidi, perché i terreni rigidi offrono una minore stimolazione alla pianta del piede. Questo perché il piede poggia maggiormente punta e tallone sul terreno, e schiacciando al centro con il peso del corpo si favorisce involontariamente la formazione del piede piatto.

le scarpe correttive solo per bambini con precisa patologia

Un piede normale non ha bisogno di essere corretto nella sua evoluzione, e una scarpa ortopedica va prescritta solo per una patologia in atto, dopo attenta valutazione dello specialista ortopedico. Sono dunque assolutamente da bandire le scarpe ortopediche, o cosiddette preventive o correttive, per intenderci quelle calzature con suola rigida, plantare ortopedico e allacciatura sopra la caviglia. Infatti impedendo al piede di muoversi naturalmente, non gli permettono di crescere in modo armonico imponendo inoltre, così rigide come sono, un’andatura barcollante.

bambini e scarpe da ginnastica

Certo che sì, l’importante è che la scarpa da ginnastica non diventi la scarpa da tutti i giorni e che l’uso sia limitato alla sola attività sportiva o ludica. Questa regola è bene seguirla specialmente nei primi quattro anni di vita del bambino, ma è importante anche per i più grandi. La scarpa da ginnastica infatti è così comoda proprio perché ha una base molto morbida che però vizia il piede a posture non corrette, e soprattutto è realizzata in tessuto sintetico non traspirante che non favorisce la dispersione del sudore e crea non pochi danni alla pelle del piede. Purtroppo la moda oggi giorno prende il sopravvento sulla salute, ma una scarpa non adatta rischia di rovinare la crescita regolare della pianta e della volta plantare, senza parlare dei problemi dermatologici che può portare indossare ogni giorno scarpe sintetiche.

anche le scarpe migliori vanno alternate

Il sudore e l’umidità che si formano durante il giorno rischiano di generare batteri all’interno delle scarpe, specie in quelle sintetiche che non traspirano. Per cui è sempre preferibile far indossare ai bambini scarpe diverse a giorni alterni, discorso che vale anche per gli adulti. Infatti l’umidità prodotta all’interno della calzatura si disperde lentamente, e se una scarpa viene indossata per un giorno intero può non bastare una notte per farla tornare totalmente asciutta.

asciugare la scarpa dall'umidità e sudore

Le scarpe non vanno mai asciugate vicino a fonti di calore dirette, tipo termosifoni o stufe. E’ preferibile farle asciugare all’aria aperta evitando l’esposizione al sole che potrebbe scolorirle o ingiallirle. Se la scarpa è umida si può inserire all’interno della carta che, oltre ad assorbire l’umidità, consente di mantenere la forma. Le scarpe che hanno le solette estraibili sono più comode perché ogni sera si possono estrarre per essere messe ad asciugare.

le scarpe usate fanno male

Si può passare tra fratelli, cugini o amichetti ogni accessorio o capo di abbigliamento possibile, ma MAI le scarpe. Il motivo è molto semplice: il plantare della scarpa prende l’impronta di chi le indossa, condizionato dal modo di camminare del primo utilizzatore, e non possono riadattarsi in nessun modo ad un secondo utilizzatore. Il piede del secondo utilizzatore seguirebbe il plantare già sformato e non la sua naturale tendenza, portandolo a camminare in modo non naturale. Questo vale anche per le mamme che si scambiano le scarpe con le proprie figlie. Ogni piede ha bisogno della sua scarpa, è una questione di salute.